Il
senso segue una logica fatta di paradossi, ve ne sono quattro in
particolare: paradosso della regressione, paradosso dello
sdoppiamento sterile, paradosso della neutralità e paradosso
dell'assurdo/oggetto impossibile. Il romanzo di Carroll è esemplare
perché in questo potremmo trovare un esempio per ogni paradosso: per
il primo parleremo del cavallo e della canzone, per il secondo del
gatto di Cheshire e il sorriso senza gatto, per il terzo Alice che
cresce e si accorcia, per il quarto la caccia allo Snark, nonché il
Jabberwocky (Ciciarampa). C'è come una connessione tra quello che
dice il cavaliere sulla canzone e il paradosso si Frege sul senso.
Potremmo vedere questo in una prospettiva strutturalista: Lacan ci
spiega che rispetto a Saussure il significante si deve considerare
come dominante rispetto al significato e nello stesso tempo il
significante è il senso di
una frase nel senso che lo produce. È essenziale comprendere che il
significato di un significante non può che essere espresso da un
altro significante, così come quando cerchiamo la definizione di
qualcosa non troviamo mai l'immagine della cosa, ma una definizione
fatta di altre parole e nomi, dunque altri significanti. Questa è la
logica del paradosso della canzone: se si vuole spiegare il senso di
qualcosa, poiché il senso è sempre presupposto e mai espresso, non
si può farlo in altro modo
che usando un'altra proposizione con un altro senso, la quale per
essere spiegata ha bisogno di un'altra proposizione con un altro
senso e così all'infinito.
Così dice Deleuze: "Ma questo è
anche il paradosso di Lewis Carroll, che appare rigorosamente
dall'altro lato dello specchio, nell'incontro tra Alice e il
cavaliere. Il cavaliere annuncia il titolo della canzone che canterà:
"Il nome della canzone è chiamato Occhi
di merluzzo." "oh,
è questo il nome della canzone?" disse Alice. "No, non
capisci," disse il cavaliere. "È il nome che si chiama
così. Il nome vero è Il
vecchio, vecchio uomo."
"Allora avrei dovuto dire: -la canzone si chiama così?-"
si corresse Alice. "No, non così. tutt'altro! La canzone
si chiama vie
e mezzi: ma è il solo
modo in cui viene chiamata,
capisci!" "Ma cosa è la canzone, allora?" "Ci
stavo arrivando," disse il cavaliere: " la
canzone veramente è Seduti
su un cancello."
(Deleuze, Logica
del senso, pp. 33-34)
Nella
concezione dello strutturalismo la lingua è distinta dalla parola,
per la prima si intende un insieme di segni, mentre la seconda si
riferisce specificamente ad un termine. Saussure differisce da
Jakobson perché in quest'ultimo non c'è passaggio diretto tra
significante e significato e non c'è alcun riferimento al referente,
alla cosa stessa. Lacan, ma già lo faceva Freud, considera
l'inconscio come linguaggio, così che il Traumdeutung
è da prendere come
un'opera di linguistica, in un certo qual modo. Come già detto, in
un certo strutturalismo due serie quella del significante (segno) e
quella del significato (designazione) sono in una relazione tale per
cui convergono verso un punto paradossale che è quello dell'eccesso
di significante sul significato. Lacan definisce il significante come
metafora e il significato come metanonimia, se il primo è il piano
del simbolico (la parola che simbolizza, il linguaggio che domanda di
riconoscimento da parte dell'altro), il secondo è
il piano dell'immaginario (le cose,
le designazioni), la frattura e quell'eccedenza solo il Reale, la
frattura o castrazione risultato dell'Edipo. Il secondo paradosso
parla del piano del Reale, è il paradosso del sorriso senza gatto.
Visto che il senso è attributo o verbo, esso, se viene catturato e
quindi immobilizzato, diventa qualcosa di sterile: il cielo
azzurreggiante, Dio essente. Dal punto di vista puramente fisico il
paradosso del sorriso senza gatto consiste nell'avere una proprietà
senza la sua sostanza, il fatto stesso che ciò possa sussistere è
paradossale (sembra che in
fisica quantistica abbiano fatto un esperimento in cui si dimostra la
realtà del sorriso senza gatto usando la post-selezione applicata ad
un fotone (gatto), un volta polarizzo se ne estrae il sorriso). In
linguistica il sorriso senza gatto è il senso che eccede sul
significato e questo rimanda al quarto dei paradossi che dovrò
spiegare. In psicoanalisi il sorriso senza gatto è l'oggetto
fantasmato del desiderio, che ogni volta in Lacan può essere il
padre, il fallo, la donna, l'oggetto a, ecc... Il terzo paradosso
invece funziona in questo modo: il senso è sempre doppio. Possiamo
sdoppiare il presente in qualcosa che è già successo e qualcosa che
deve divenire (questo è l'Aiôn), ma si può dire che il senso sia
lo stesso di queste frasi: -il rospo mangia l'insetto- e -l'insetto è
mangiato dal rospo-, -faccio quello che voglio- e -voglio quello che
faccio-, -respiro quando dormo- e -dormo quando respiro-. Non importa
da che parte viene letta la frase, il suo senso ha sempre due
direzioni (è il problema
della sovrapposizione di contrari, la simultaneità di passato e
futuro, ma se si vuole è il gatto di Schrödinger: vivo e morto allo
stesso tempo, uno dei paradossi che in fisica fa saltare gli
scienziati dalle sedie e che il filosofia si identifica con un solo
nome: divenire). In pratica il senso ha due direzioni, non può
essere spiegato se non rimandando ad un altro senso all'infinito, se
viene colto diventa sterile e quindi per ultimo si può dire che vi
sia del senso nel non-senso. La struttura della significanza funziona
solo a patto che sia vero questo ultimo principio, a patto che ci sia
uno scarto e quello scarto sia senso che eccede e che non ha senso
perché non rimanda a nessun significato. Così Snark e Jabberwocky
non vogliono dire nulla, non significano nulla, non dovrebbero essere
nemmeno rappresentati e la caccia allo Snark deve essere la caccia
alla creatura impossibile, dove si troverà? nascosta bene nel
linguaggio.
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